Gli stampi sono fondamentali in molti processi di fabbricazione, come lo stampaggio a iniezione, perché fungono da modello principale per la produzione in massa del prodotto finale. Oggi vi parleremo delle diverse tipologie di stampi.
Quando si forma uno stampo, viene iniettato al suo interno il materiale termoplastico riscaldato. Una volta riempita la cavità dello stampo, il materiale si solidifica per formare una massa solida. Infine, l’oggetto viene espulso dall’apparecchio e il processo viene ripetuto in rapida successione.
Una caratteristica che distingue gli stampi è il loro tasso di riutilizzo, ossia la quantità di parti che è possibile creare da ciascun stampo. Per volumi elevati che richiedono una maggiore resistenza all’usura, si adopera un metallo rigido come l’acciaio.
Classificazione degli stampi
Le categorie di classificazione degli stampi sono quattro:
- A componente singolo. È la tipologia di stampo più semplice poiché è dotato di superfici uniformi per tutte le parti dell’oggetto da stampare.
- A due componenti. Sono un ottimo strumento per lo stampaggio di forme più complicate. I singoli componenti, sviluppati da un modello CAD, vengono fissati all’altezza di una linea di separazione. Le parti finali rispecchiano le caratteristiche di entrambi i componenti del design del modello.
- A più componenti. Ideali per forme più complesse dove è necessario prendere in considerazione tutti i diversi aspetti del modello.
- Multi-cavità. Sono stampi che producono la stessa parte da più cavità contemporaneamente. Questo permette di fabbricare un numero maggiore di parti per singolo ciclo e aumentare la produttività.
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